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2004
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La giuria: |
Daniele Bevilacqua |
Gianni Brunoro |
Laura Scarpa |
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I giudizi di Gianni
Brunoro
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Tesi n.1: Giovanni Marchese koinski@astrattifurori.it - http://www.astrattifurori.it/news.asp?cat=20
Hugo Pratt tra romanzo e «letteratura disegnata».
La tesi, in generale, evidenzia una attenta, consapevole e coscienziosa
assimilazione di varie fonti bibliografiche informative, ben coordinate
fra loro. Il lavoro stesso è interessante e volonteroso, ma in
buona misura compilativo, frutto di indubbia passione personale per lautore,
ma con lapprofondimento personale che rimane limitato, e comunque
di miglior livello a proposito dei romanzi di Pratt. È un esame
molto coscienzioso e sistematico dellopera di Pratt (peraltro preceduto
da una lunga esposizione biografica sullautore), in particolare
quella letteraria oltre che fumettistica. Ma questa componente «originale»
della tesi è sviluppata solo nella parte finale.
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Tesi n.2: Carlo De Vitofranceschi (segnalazione)
Estetica del fumetto franco-belga.
Trattazione poderosa, con grande approfondimento e buon approccio alle fonti,
ben assimilate. Ottima focalizzazione dei nuclei concettuali, e adeguato
approfondimento analitico dei singoli autori. Lautore si pone anche
in prospettiva dialettica sul piano critico, con gli argomenti affrontati.
Scritto in un italiano accattivante scorrevole, di una qualche eleganza.
Figure sufficienti e funzionali al testo, un po scadenti (peccato)
per qualità.
Bibliografia «colossale».
Un neo (ma non richiesto dalla natura del lavoro): è un peccato che
manchi un indice analitico capace di rimandare ai singoli argomenti, nomi,
concetti e così via. Altamente consigliabile, in caso di ipotetica
pubblicazione.
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Tesi n.3: Flavia Weisghizzi weisghizzi@libero.it
La frontiera immagine: Poesia e fumetto in Italia dal 1960 a oggi.
Loriginalità dellargomento scelto, trattato poi con coerenza,
porta a un approccio molto accademico, che fra laltro privilegia un
itinerario di conoscenza orientato più verso la periferia colta del
fumetto e secondo unangolatura alquanto sofisticata, che alla sua
sostanza portante (popolare). Pertanto le componenti popolari tendono a
essere trascurate e, al contrario, sono privilegiate quelle elitarie. Con
tutto ciò, lapproccio pur serio ma un po freddo conferisce
al fumetto una nobilitazione che esso certo possiede ma che in prospettiva
generale risulta un po limitante. Il linguaggio è colto, di
cifra ricercata, molto maturo, ma chiaro.
Le immagini sono ora funzionali, ora puramente decorative.
Nellinsieme, al fine di un discorso compatto e unitario, si rileva
anche una certa frammentarietà, in quanto alcune fra le parti non
sono ben amalgamate col contesto generale. |
Tesi n.4: Emiliano Proietto e.proietto@libero.it www.akasmurf.com
Storia, tecniche d'illustrazione, linguaggio, gadgets e nerchandising di un prodotto per l'infanzia: "i Puffi"
Largomento è inconsueto e interessante. Il soggetto di studio
è affrontato partendo da ampie premesse generali con successiva focalizzazione
sullargomento, molto specifico. Il linguaggio, che si propone in maniera
accattivante, ha un andamento brioso e un piglio a volte aneddotico, scorrevole
ma non particolarmente ricercato, corrispondente poi a un contenuto ampiamente
informativo ma di soltanto parziale approfondimento scientifico. La trattazione
enuclea in maniera policentrica le varie componenti dellargomento,
offrendo una circostanziata disamina della saga e di tutto quanto le ruota
attorno, ed è non priva di una gustosa aria narrativa ed approfondisce
gli aspetti caratterizzanti. Però buona parte del lavoro attiene
ad aspetti più informativo-mediatici che non a veri approfondimenti
scientifici, dando limpressione più di un atteggiamento giornalistico
(o addirittura da «fan») che accademico. |
Tesi n.5: Giulia Barbera
Carlos Trillo e la historieta argentina.
Il soggetto dello studio è senza dubbio sfizioso. Limpostazione
è molto ben razionalizzata, tendente a una sintesi chiara ed essenziale
delle componenti fumettistiche, con lo studio che procede a una focalizzazione
via via più puntuale, partendo dal fumetto in generale e giungendo
a quello argentino e infine sullautore specifico. Lo studio è
punteggiato di osservazioni originali, intelligenti e acute, fra laltro
idonee a denotare una funzionale conoscenza dei fumetti e un personale interesse
nei loro confronti. Lopera è impostata graficamente con una
spigliata impaginazione di gusto editoriale.
(Peccato manchi una fumettografia precisa dellautore: del quale comunque
sono analizzate pressoché tutte le opere). |
Tesi n.6: Matteo Mezzanotte
«The Sandman»: la narrativa mitopoietica di Neil Gaiman.
La trattazione è ben impostata, compatta, coerente. Lanalisi
è approfondita e ben articolata e non priva di una partecipazione
personale, orientata su unopera amata ma «difficile»
pur nel contesto di un mezzo di comunicazione di massa, idealmente popolare.
Sarebbe stata opportuna una maggiore accuratezza formale, come ad esempio
la presenza di un indice, di qualche immagine e di una bibliografia finale
a se stante, che invece lautore ha preferito disseminare puntualmente
nelle note a piè di pagina lungo il testo espositivo.
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Tesi n.7: Emiliano Fabris sillait@yahoo.it
(segnalazione)
Supereroi e superproblemi: che cè di sbagliato nella verità,
nella giustizia e nel sogno americano Si apre con unappassionata
dichiarazione a difesa dei fumetti in generale, fatta da un estimatore
che con tutta evidenza li conosce bene. Il tema, di per sé non
nuovo, è trattato però in unottica originale, molto
connotata da una sensibilità che si potrebbe dire «di sinistra»,
comunque fortemente interessata dai ruoli del fumetto nei confronti del
sociale e con attenzione rivolta alle tematiche sofisticate - più
che a quelle generali - nelle quali sono coinvolti gli eroi [super] dei
fumetti. Lo stile della scrittura è molto maturo, scorrevole, perfino
coinvolgente nonostante una certa impervietà dellargomento.
Qualche limite è imputabile alla bibliografia - funzionale, puntuale,
ma scarna - e allapparato iconografico, usato più come contrappunto
visuale che come elemento funzionale al testo.
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Tesi n.8: Amelia Capobianco capoame@tiscalinet.it
Topolino: modelli e mutamenti del periodo disneyano fra il 1984 e
il 1999.
Lapproccio al tema è articolato tramite differenti «tessere».
Il legame affettivo personale della concorrente verso il mondo Disney
la porta a costruire prospettive di lavoro legate anche ai valori psicologici
dei personaggi. Il lavoro è quindi costituito da blocchi di indagine
non omogenei fra loro, però complementari, così da integrarsi
a vicenda in una specie di identikit critico. Si giunge così a
un confronto fra le componenti e i temi trattati dal periodico Topolino
in due momenti lontani della sua storia. Lesposizione è espressivamente
matura e formalmente scorrevole. Liconografia, funzionale, è
ben articolata. La bibliografia è essenziale ma integrata concettualmente
da varie interviste ad autori. |
Tesi n.9: Alessandro Corradi
Il fumetto seriale nel cinema americano
Rassegna puntigliosa e circostanziata, condotta con coscienziosa sistematicità,
delle pellicole in cui si sostanzia la trasposizione di serie fumettistiche.
Il testo è ampiamente descrittivo con venature di prosa compilativa,
che però non manca di sottolineare i risvolti sociali delle serie
analizzate, e talora anche quelli psicologici dei personaggi, il tutto
in un linguaggio scorrevole, non ingessato. Nellinsieme offre una
buona prospettiva dello sviluppo storico di questo filone cinematografico
cercando anche un senso nella evoluzione del «genere» e senza
perdere di vista, nel contesto, unanalisi dei corrispondenti comics,
a loro volta in evoluzione. La bibliografia è limitata ma essenziale,
mentre è presente unaccurata filmografia conclusiva di tutte
le pellicole più rappresentative del settore.
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Tesi n.10: Vince il premio 2004 Gaia
Minnella
Manipolazione e divulgazione del fumetto disneyano: la collana
"Le Grandi Parodie Disney"
Approccio molto serio e convinto a un argomento non del tutto nuovo
allindagine fumettistica, ma affrontato qui con spirito divertito
e compunto al tempo stesso. La scrittura è disinvolta e piacevole,
molto accurata e precisa nella terminologia. Assai solida è limpostazione
strutturale del testo, anche con un ottimo coordinamento fra i [molti]
saggi consultati e presentati in bibliografia. Per cui, in sostanza, largomento
specifico «parodie» è con notevole coerenza inserito
nel contesto generale del mondo disneyano cui esse appartengono e del
quale, in via preliminare, è condotta unanalisi non epidermica:
come del resto puntuale e metodica è quella delle parodie stesse.
La bibliografia è non solo accurata ma assai ben in asse con la
specifica prospettiva dellargomento.
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